Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

La “Vergine Annunciata”, di Antonello da Messina

La Vergine Annunciata, di Antonello da Messina, è la straordinaria sintesi di realismo introspettivo e assorta solennità. Maria ha il volto di una fanciulla, la sua immagine è impostata come i ritratti di tre quarti. La testa e le spalle, avvolte nel manto azzurro , assumono una configurazione geometrica piramidale, il volto è un purissimo ovale che prende forma attraverso la chiara definizione dell’ombra.

L’opera modifica radicalmente l’iconografia dell’ Annunciazione, in quanto per la prima volta esclude l’angelo. Grabriele è assente, ma lo sguardo di Maria che si volge verso destra richiama la sua presenza: Antonello ci porta a immaginare che l’angelo sia appena volato via, lasciando quel soffio di vento che sposta le pagine del libro e un cenno di turbamento nel gesto della fanciulla. L’impostazione spaziale è rigorosa, fissata sullo spigolo del tavolosporgente verso di noi; ma il lieve scarto che fa ruotare il capo di Maria produce la percezione di un moto interiore.

Capolavoro nell’opera sono le mani. La mano destra è tesa verso l’esterno, come a fermare un possibile interlocutore; si proietta nello spazio esterno al dipinto. Al pari del leggio, inoltre, essa riflette la luce che proviene dall’alto e, in questo modo, potenzia la fonte che modella il volto e il manto della Vergine.

 

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Antonello da Messina, Annunziata di Palermo, 1476 circa. Olio su tavola, 46×34 cm. Palermo, Galleria Regionale della Sicilia

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Antonello da Messina, Annunziata di Palermo, 1476 circa. Dettaglio.

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Antonello da Messina, Annunziata di Palermo, 1476 circa. Dettaglio.