Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

Carità di Bartolomeo Schedoni, 1611

Bartolomeo Schedoni, La carità, 1611. Olio su tela. 180X128cm Galleria di Capodimonte, Napoli

Bartolomeo Schedoni La carità 1611. Olio su tela. 180X128cm Galleria di Capodimonte, Napoli

Carità di Bartolomeo Schedoni, 1611. Olio su tela. 180X128cm. Galleria di Capodimonte, Napoli

 

Carità di Bartolomeo Schedoni, 1611 – Con leggerezza e disinvoltura Bartolomeo Schedoni sta in equilibrio tra la pittura delicata di Correggio e la vena realistica del Carracci, oscilla tra le atmosfere fumose e sognanti dell’area eliliana, dove visse e si formò come artista, e le nuove luci violente, i perdonaggi popolari di Caravaggio. L’ultimo periodo della breve vita di Schedoni segna una delle più straordinarie sintesi pittoriche della storia dell’arte italiana e la Carità di Capodimonte ne è certamente tra gli esempi migliori. Per alcuni il soggetto deriva semplicemente dal racconto evangelico di Matteo in cui Gesù elogia di fronte ai discepoli i valori della carità. Altri vedono nella donna che porge il pane una rappresentazione di santa Elisabetta d’Ungheria, figlia del re dei magiari, Andrea II, che dedicò la propria brevissima vita a opere di carità. Ad avvolorare l’ipotesi, il fatto che la santa apparteneva allo stesso ordine dei francescani cui fu legato il committente, Ranuccio Farnese. In ogni caso, non lascia dubbi l’ispirazione del quadro: un elogio alla misericordia, nato in un clima di nuova attenzione al mondo dei poveri di cui proprio i Farnese furono tra i più fervidi fautori. Schedoni esalta il tema attraverso un realismo stringente: lenigmatico bambino in primo piano che guarda dritto in faccia all’osservatore . Alla precisione di questi particolari, si contrappone l’atmosfera sospesa del dipinto: il realismo della presentazione nasconde una fitta serie di allegorie, tutte giocate sul tema del vedere. Colori splendenti e bagliori percorrono la tela e rimancano il contrasto tra vista e cecità, tra ombre e luci: allusione ai poteri rischiaranti della fede e della carità cristiana, ma anche gioco sublime della pittura.

CURIOSITÀ
Certamente il bambino biondo in primo piano ha una funzione allegorica, ma la posizione di assoluta rilevanza che nell’economia del dipinto gli riserva Schedoni ha fatto supporre che sia ispirato a un personaggio reale. Magari a quell’Alessandro Farnese che nelle cronache dell’epoca veniva descritto di così nobile aspetto che «dir si saria potuto emule del sole».

Bartolomeo Schedoni, La carità, 1611. Olio su tela. 180X128cm Galleria di Capodimonte, Napoli

Carità di Bartolomeo Schedoni (dettaglio), 1611. Olio su tela. 180X128cm Galleria di Capodimonte, Napoli