Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

Caravaggio e La Flagellazione di Cristo

La Flagellazione di Cristo del Museo di Capodimonte, capolavoro di Michelangelo Merisi da Caravaggio (dettaglio)

Caravaggio e La Flagellazione di Cristo (1607-1609)

Tre brutti ceffi che stanno legando con strette corde un giovane uomo, Cristo.

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Caravaggio, Flagellazione di Cristo, 1607-1609, olio su tela, 266×213. Museo di Capodimonte, Napoli

 

L’evento sacro torna in  questo modo a compiersi, qui e ora, riportato all’attualità di un fatto di cronaca quotidiana. I manigoldi, sono infatti, contemporanei di Caravaggio, uomini presi dalla strada, dai tratti plebei e fortemente caratterizzati, forse veri aguzzini delle carceri vicereali nella Napoli dei Seicento, ma la quasi totale assenza di ambientazione sottrae queste figure al tempo e allo spazio contingente, fissando sulla tela una eterna condizione umana. Quel che veramente consente all’artista di rendere la verità e l’immediatezza della scena è soprattutto l’uso della luce, che crea fortissimi contrasti di luce e ombra, dando forma ai corpi ed evidenza tragica alla scena. L’opera è una straordinaria testimonianza del linguaggio naturalistico di Caravaggio e della intensa concentrazione drammatica raggiunta nelle opere della maturità. È possibile che sia stata realizzata in due tempi, tra la fine del primo soggiorno napoletano, nel 1607, e il secondo, nel 1609, di ritorno dalla Sicilia. Si trovava in origine in una cappella della chiesa di San Domenico Maggiore appartenuta ai De’ Franchis, una famiglia napoletana che aveva rappresentanti al Pio Monte della Misericordia. Per l’altare del Pio Monte, Caravaggio aveva realizzato nel 1606-1607 la tela con le Opere di Misericordia, l’opera più celebre tra quelle realizzate dall’artista a Napoli. I due soggiorni di Caravaggio in città furona la chiave di volta per lo sviluppo della cultura figurativa locale in senso naturalistico.

 

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Caravaggio, Flagellazione di Cristo (dettaglio), 1607-1609, olio su tela, 266×213. Museo di Capodimonte, Napoli

 

CURIOSITÀ

Oltre alla camera oscura, Caravaggio sperimentò ai fini naturalistici anche l’uso dello specchio. In questo strumento egli vedeva riflesso un pezzo di realtà, colto nella verità fenomenica della luce, nella sua pura evidenza ottica, quello stesso frammento di reatà che l’artista avrebbe poi dipinto sulla sua tela in modo così veritiero.

La Flagellazione di Cristo del Museo di Capodimonte, capolavoro di Michelangelo Merisi da Caravaggio (dettaglio)