Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

Capolavoro di Annibale Carracci: Pietà (1600 ca.)

«Noi altri dipintori
habbiamo da parlare con le mani»
(Annibale Carracci)

Annibale_Carracci_1560-1609_Pieta

Annibale Carracci, Pietà, 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli

 

È uno dei capolavori indiscussi di Annibale, e un esempio altissimo di quella sintesi tra Idea e Natura su cui si basa il classicismo carraccesco. La composizione si ispira esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo in Vaticano, una monumentale piramide articolata intorno alla diagonale del Cristo. Il modello classico, però, non è mai ripreso dall’artista in maniera intelletualistica, come mera citazione culturale, ma sempre rivissuto con grande intensità emotiva. Così la forza plastica michelangiolesca si rinnova e si scioglie alla stesso tempo in un’immagine di struggente patetismo, anche grazie all’uso drammatico delle luci e del colore. Annibale restituisce al Cristo di Michelangelo il livore cadaverico e quel senso di totale abbandono alla morte che l’artista aveva voluto rappresentare nella diagonale scultorea del braccio. La statua di marmo della Vergine si rianima, il suo volto e il suo gesto della mano aperta, a mostrare con muto dolore il corpo senza vita del figlio, acquista una nuova e più tragica eloquenza espressiva. L’ambientazione notturna, i due blocchi di pietra del sepolcro e, infine, l’inserimento dei due putti sulla destra creano poi, intorno alle figure, un racconto ed una effusione sentimentale che si svolge entro il taglio semicircolare della tela. Il teorico Giovan Pietro Bellori (1672) ricorda questo dipinto come un’opera realizzata per il cardinale Odoardo Farnese e ne fornisce una descrizione inconfondibile: «La Pietà con la Vergine a sedere al monumento, la quale con una mano sostenta in seno la testa del figliuolo morto, et apre l’altra riguardandolo con dolore. Facevi con molta espressione un angioletto che tocca col dito una spina della corona e duolsi della puntura».

Curiosità:
Della composizione esistono numerose versioni. La tela di Capodimonte è stata da alcuni ritenuta copia di quella conservata alla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Viceversa sia la descrizione data dal Bellori che la maggiore qualità del dipinto ora a Capodimonte inducono a leggere il rapporto tra le due opere precisamente all’inverso.

 

Annibale_Carracci_1560-1609_Pieta - Copia

Annibale Carracci, Pietà (dettaglio), 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli

Annibale Carracci, Pietà (dettaglio), 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli

Annibale Carracci, Pietà (dettaglio), 1600 ca. Olio su tela, 158×152 cm. Museo di Capodimonte, Napoli