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Arte

“La Lattaia” di Jan Vermeer: la solennità di un gesto ordinario che ferma il tempo

«In Vermeer la vita quotidiana appare sotto l’aspetto dell’eternità» (Charles de Tolnay)

Jan Vermeer, La lattaia, 1660 ca., olio su tela, cm 45 x 41. Amsterdam, Rijksmuseum

Il prezzo di 175 fiorini raggiunto da questo dipinto all’asta Dissius del 1696 fu secondo solo a quello della Veduta di Delfi, valutata 200 fiorini. Le successive vicende collezionistiche della Lattaia, da sempre riconosciuta come una delle opere migliori di Vermeer, sono ben documentate e si conclusero nel 1908 con l’acquisto da parte dello stato olandese deciso dal Parlamento.



Nella scena raffigurata la presenza di elementi di contorno è ridotta al minimo: l’attenzione si concentra sulla figura di una robusta domestica che sta versando del latte in una ciotola. La luce che entra dalla finestra illumina la donna, la parete alle sue spalle e il tavolo in primo piano: qui sono disposti alcuni semplici oggetti, che costituiscono uno straordinario brano di natura morta. Sul cesto di vimini come sul pane e sulla brocca di bronzo si nota la tecnica a puntini di luce già utilizzata da Vermeer in alcuni dipinti precedenti, condotta qui a esiti magistrali. Allo stesso modo sono trattati il corpetto e il grembiule della lattaia e il recipiente di metallo lucente appeso sul fondo: è possibile che questo effetto sia stato suggerito al pittore dall’uso di strumenti ottici, nei quali la cattiva messa a fuoco di oggetti illuminati produce immagini simili. L’analisi della tecnica pittorica ha suggerito una datazione vicina a quella del Soldato con ragazza sorridente.

Il quadro di Vermeer si distingue dalla tradizione olandese delle scene di cucina: l’atmosfera del dipinto è determinata dal carattere della protagonista, per la quale addirittura si è parlato di eroismo. L’atteggiamento concentrato della donna e il suo impegno nel provvedere ai bisogni primari della famiglia illustrano l’ideale olandese della virtù domestica. Tale significato è richiamato anche dalla presenza sul pavimento dello scaldino e della piastrella con l’amorino, che alludono simbolicamente all’affetto.

 

BIBLIOGRAFIA CONSULTATA PER LA REDAZIONE DI QUESTO ARTICOLO:

I Grandi Maestri dell’Arte: Vermeer, Skira