Van Gogh ebbe un particolare attaccamento e simpatia per la classe operaia alimentato in diversi modi. Era affezionato soprattutto al lavoro contadino rappresentato da pittori come Jean-François Millet e altri. Trovò i soggetti nobili e importanti nello sviluppo dell’arte moderna. Van Gogh aveva visto cambiare il paesaggio nei Paesi Bassi a seguito dell’industrializzazione che aveva trasformato le impostazioni pastorali di un tempo e conseguentemente profondamente modificato le condizioni di vita dei lavoratori poveri con poche possibilità di cambiare mestiere.
In virtù di questa sua visione ebbe un particolare interesse per la creazione di studi di uomini e donne che lavoravano nei Paesi Bassi e in Belgio, come contadini, tessitori e pescatori. Egli realizzò una grande quantità di studi durante questo periodo, che furono una componente importante e fondamentale per il suo sviluppo artistico.
La rappresentazione di contadini nella visione del movimento artistico del realismo ebbe inizio negli anni 1840 con i dipinti di Jean-François Millet, Jules Breton e altri pittori dell’epoca. Van Gogh descrisse le opere di Millet e Breton come portatrici di un significato religioso, “qualcosa di elevato” denominandole come le “voci del grano”.
Il Van Gogh Museum dice dell’influenza di Millet su Van Gogh: “I dipinti di Millet, con le loro raffigurazioni senza precedenti di contadini e delle loro fatiche, segnano un punto di svolta nell’arte del XIX secolo. Prima di Millet le figure di contadini erano solo uno dei tanti elementi in scene pittoresche o nostalgiche. Nel lavoro di Millet, i singoli uomini e le donne divennero eroici e reali. Millet fu l’unico grande artista della scuola di Barbizon che non fu interessato alla pura pittura del paesaggio.
Van Gogh cominciò a realizzare dei disegni di individui per descrivere una serie di personaggi della classe operaia. Egli amava essere il “pittore dei contadini”, per trasmettere un sentimento profondo di realismo, con obiettività.
Per rappresentare l’essenza della vita dei contadini e il loro spirito, van Gogh visse come uno di loro, andando nei campi, sopportando come loro le intemperie per lunghe ore. Ciò non era qualcosa imparata a scuola, ma la sua diretta osservazione, e fu frustrato dai tradizionalisti che si concentravano sulla tecnica più che sulla cattura della natura delle persone. Con l’essere così a fondo impegnato a vivere la vita contadina, il suo aspetto e il modo di parlare cominciarono a separarlo dagli altri, ma questo era un costo che credeva dovesse pagare al suo sviluppo artistico. Dell’ andare d’accordo meglio con la “gente povera e comune” che con la società colta, Van Gogh scrisse nel 1882: “dopo tutto, è giusto e corretto che dovevo vivere come un artista nel loro ambiente e sono sensibile verso ciò che sto cercando di esprimere”.