Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Poesia

Omaggio a Marilyn, la “sorellina minore” di Pier Paolo Pasolini.

NEW YORK - MARCH 1955: Actress Marilyn Monroe relaxes in a quiet moment in a restaurant in March 1955 in New York City, New York. (Photo by Ed Feingersh/Michael Ochs Archives/Getty Images)

Pier Paolo Pasolini per Marilyn compose una poesia. La splendida voce del video è di Giorgio Bassani ed è tratta dal docu-film La rabbia (1963), in cui PPP e Giovannino Guareschi raccontano gli anni del boom dai loro peculiari punti di vista.

Marilyn

Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza, e tu,
povera sorellina minore,
quella che corre dietro i fratelli più grandi,
e ride e piange con loro per imitarli,

tu sorellina più piccola,
quella bellezza l’avevi addosso umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non ha mai saputo di averla,
perché altrimenti non sarebbe stata bellezza.

Il mondo te l’ha insegnata,
così la tua bellezza divenne sua.

Del pauroso mondo antico e del pauroso mondo futuro
era rimasta sola la bellezza, e tu
te la sei portata dietro come un sorriso obbediente.
L’obbedienza richiede troppe lacrime inghiottite,
il darsi agli altri troppi allegri sguardi
che chiedono la loro pietà! Così
ti sei portata via la tua bellezza.
Sparì come un pulviscolo d’oro.

Dello stupido mondo antico e del feroce mondo futuro
era rimasta una bellezza che non si vergognava
di alludere ai piccoli seni di sorellina,
al piccolo ventre così facilmente nudo.

E per questo era bellezza,
la stessa che hanno le dolci ragazze del tuo mondo…
le figlie dei commercianti
vincitrici ai concorsi a Miami o a Londra.
Sparì come una colombella d’oro.

Il mondo te l’ha insegnata,
e così la tua bellezza non fu più bellezza.

Ma tu continuavi a essere bambina,
sciocca come l’antichità, crudele come il futuro,
e fra te e la tua bellezza posseduta dal Potere
si mise tutta la stupidità e la crudeltà del presente.
La portavi sempre dietro come un sorriso tra le lacrime,
impudica per passività, indecente per obbedienza.
Sparì come una bianca colomba d’oro.

La tua bellezza sopravvissuta dal mondo antico,
richiesta dal mondo futuro,
posseduta dal mondo presente,
divenne un male mortale.

Ora i fratelli maggiori, finalmente, si voltano,
smettono per un momento i loro maledetti giochi,
escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: “È possibile che Marilyn,
la piccola Marilyn, ci abbia indicato la strada?”

Ora sei tu, quella che non conta nulla, poverina, col suo sorriso,
sei tu la prima oltre le porte del mondo
abbandonato al suo destino di morte.

NEW YORK - MARCH 1955: Actress Marilyn Monroe relaxes in a quiet moment in a restaurant in March 1955 in New York City, New York. (Photo by Ed Feingersh/Michael Ochs Archives/Getty Images)

NEW YORK – MARCH 1955: Actress Marilyn Monroe relaxes in a quiet moment in a restaurant in March 1955 in New York City, New York. (Photo by Ed Feingersh/Michael Ochs Archives/Getty Images)

Scrive il fotografo Bert Stern: “la sua pelle era fine e traslucida come pura seta. Con una lieve sfumatura dorata, come una pesca. Nel suo viso non c’era nulla in cui trovare il segreto della sua bellezza. Non aveva un naso bellissimo come Liz Taylor o le labbra perfette di Brigitte Bardot, ne gli stupendi occhi a mandorla di Sofia Loren. Eppure era più di tutto questo messo insieme”. Marilyn lo sa e lo dice quando racconta di andare a letto nuda, con addosso solo poche gocce di Chanel n.5. Una pubblicità gratuita per un profumo diventato insieme a lei immortale.