Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

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Visitiamo POMPEI (Parte II)

Ingresso posteriore di Casa Giulia Felice

Di Luigi ZITO

Adesso ci facciamo tentare da una passerella e ci troviamo nel grande giardino della Casa di Giulia Felice (come trovato in una iscrizione) che è una delle più grandi di Pompei, al punto che affittava anche stanze agli estranei. Anche qui ci sono vari calchi di piante. Prima di continuare nell’altro cortile, osserviamo in un angolo un pezzo di muro rimasto con la decorazione a grossi rettangoli rossi su sfondo bianco e RICORDIAMO di impegnarsi sempre su ciò che resta di completo.

Giardino grande Foto ©Repubblica.it



Passando all’altro giardino ci colpisce un canale centrale, su lato destro ci sono delle piccole stanze mentre c’è un portico sul lato sinistro sorretto da colonne rivestite di marmo e di forma rettangolare (la sola casa con questo tipo di colonne).

Giardino interno

Porticato

Sempre a sinistra ci sono delle stanze con pavimenti a mosaico quasi monocolore, in questo caso sono formati da tessere grandi (lavoro chiamato OPUS TESSELATUM). A metà corridoio coperto una stanzetta ben affrescata, soprattutto di blu, dove c’era una fontana con cascata mentre in fondo a destra, con tanto di passerella e quindi visitabile un impianto termale (privato).

Stanza centrale con fontana

Poi si passa all’ATRIO con piccola vasca centrale (un IMPLUVIUM) e poi si esce, in questo caso dall’entrata.
Di fronte c’è una delle aree non scavate il cui livello si è abbassato un po’ col tempo, rispetto a quello originario.
Ci troviamo adesso in strada, ma è Via dell’ABBONDANZA, la principale, che va da una estremità all’altra della città, e corrisponde al Decumano Massimo, cioè la strada orientata Est-Ovest, le perpendicolari sono i Cardi : Sud-Nord orientati.

La PAVIMENTAZIONE , che a volte manca in questa zona, è quella dell’epoca e si notano anche le tracce del passaggio dei carri, non sempre corrisponde ma è un dettaglio.

Attraversamento pedonale per passare da un marciapiede all’altro

Subito ci colpiscono dei grossi massi in mezzo alla strada, li troveremo in tutte le strade della città, altro non sono che attraversamenti pedonali per passare da un marciapiede all’altro. Anche questi sono molto più grandi del solito.
Va bene, diciamola tutta, la città viene fondata sulla pietra vulcanica che non assorbe niente; mancanza di fognature se non qualcosa fatto solo verso la fine e solo in zona Foro, quindi c’è sempre “umidità” per strada e allora così si poteva attraversare senza bagnarsi i piedi. Possiamo aggiungere pure il modo di guidare napoletano.
Ultima considerazione riguarda lo spazio tra le pietre (i passaggi) sufficiente per far passare (ovviamente) le ruote dei carri, era standard, ed essendo una specie di passaggio obbligatorio la pietra sotto risulta più scavata, come una specie di canaletto. Li troveremo dappertutto e allora ci avviamo verso il centro, direzione Ovest, all’opposto c’è una delle porte di ingresso, o uscita, Porta NOLA.

Porta Nola

Incamminandoci notiamo gli ingressi e ribadiamo che i più piccoli riguardano gli ingressi delle case mentre i larghi per i negozi.
Poco dopo la casa di Giulia Felice abbiamo quella di VENERE in CONCHIGLIA.
Dobbiamo ricordare che, per quanto riguarda i nomi dati, questi provengono da un dettaglio ritenuto importante (tipo un affresco, un mosaico o qualcos’altro) mentre a volte da un’iscrizione ritrovata su di un muro, nome su di in gioiello ecc. si immagina il nome del proprietario.

Atrio con Impluvium Casa di Venere in conchiglia

Allora entriamo dal classico ingresso stretto e ci ritroviamo nell’Atrio con al centro il classico Impluvium; siccome rimane poco di completo passiamo subito al giardino interno dove c’era un portico su tre lati, tetto rifatto che serve a conservare e farci ammirare tutti gli affreschi, per esempio troviamo al centro delle pareti delle splendide ville marittime, di piccole dimensioni ma sono precise.

Giardino

Affresco di Villa Marittima

A sinistra probabile una sala da pranzo ma di fronte, sulla parete del giardino completamente affrescata, divisa in tre parti, in quella centrale più grande la bellissima VENERE sdraiata in una conchiglia.

Affresco

Venere

Affresco – Fontana con uccelli

 

Particolare

Marte

Avrebbe potuto ispirare Botticelli, ma ci sono ovviamente problemi di date.
Certamente non è molto vestita ma ornata di una Corona, collana con Cammeo centrale, braccialetti e cavigliere.
La regola imponeva di decorare i due arti, mentre oggi viva la fantasia. La troviamo in compagnia di due amorini di cui uno sormonta un delfino, nel riquadro a sinistra Marte con scudo e lancia fa la guardia e, a destra affrescato un giardino con fontana dove si abbeverano degli uccelli.
Ritorniamo passando di fianco a dei CUBICULA, un Cubiculum sarebbe una stanza da letto nonché le stanze più piccole nella casa romana, e queste hanno pure un davanzale.
In fondo a questo lato si apre un grande salone con pavimento a tessere grandi, semplice senza altre decorazioni.
Probabile che servisse per riunioni tipo politico, burocratico o religioso.
Ricordiamo che per le stanze c’è sempre un mosaico a tessere grandi, piccole o del marmo mentre per il resto troviamo altre soluzioni.
Si esce , proseguiamo e troviamo la casa ex di Loreio Tiburtino : sacerdote del tempio di Iside di Pompei, ultimamente detta di OCTAVIO QUARTIO (o Quartione, nome trovato su un gioiello).

Ingresso Loreio Tiburtino o Octavio Quartio

Atrio

Ingresso stretto, pavimento a “Occhi di Gatto”, calchi della porta. Ovviamente ATRIO con Impluvium centrale in marmo con piedistallo per fontana. Come la precedente non ha la stanza di fronte all’ingresso (quindi il proprietario non era un commerciante). Si passa al giardino, molto grande con vasca centrale, ricorda il Nilo? Questa inizia dov’era la fontana sulla deviazione a sinistra e troviamo affrescati: a sinistra Narciso che si trova riflesso nelle acque di un ruscello e a destra la tragedia di Tisbe e Piramo (pensate a Romeo e Giulietta).

Giardino con affreschi di Narciso e Tisbe e Piramo

Sul muro, di fronte Diana e Atteone, e costeggiando il muro c’è un salone con scene dell’Iliade.

Diana

Atteone

Salone con affreschi

Luigi Zito (Guida autorizzata Regione Campania)

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