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Arte

“Ragazzo che soffia su un carbone” di El Greco

 Ragazzo che soffia su un carbone | El Greco (1570-1575 ca)

Non sono molti i pittori cinquecenteschi che, al di là dei soggetti sacri, hanno dipinto l’infanzia. Lo fa El Greco in questa famosa tela, rivelando di avere con quel mondo una profonda affinità, un sentire comune: l’atteggiamento di sorpresa rispetto alla varietà e alla bellezza dell’universo. 
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Ragazzo che soffia su un carbone (1570-1575 ca) di El Greco (Domenico Theotokopoulos), Museo di Capodimonte, Napoli

Il tema del fanciullo che soffia sul fuoco è desunto da un quadro di Antifilo (pittore greco del IV sec. a.C., contemporaneo di Alessandro Magno) ricordato dalle fonti antiche per i giochi luministici mirabili. Il modello classico viene reinterpretato sulla base delle suggestioni della pittura veneta, per studiare gli effetti della luce su un volto illuminato da una fonte luminosa artificiale.

Ragazzo che soffia su un carbone di El Greco
Uno sguardo di infantile purezza che consentì a El Greco di azzerare ogni convenzione e costruire un’arte nuova ed emozionale, libera da ogni vincolo formale. È una caratteristica che il pittore cretese conserverà tutta la vita e in ogni sua opera: quando si fa più spettrale e spaventevole o quando invece è sognante e leggero, come in questa tela. El Greco gioca con la luce, risolvendo il quadro tutto nel bagliore del tizzone e nell’aria assorta del ragazzo, che è protagonista di uno dei primi quadri “di genere” della storia dell’arte. Ma al di là della scelta del soggetto, impressiona il tentativo, quasi fotografico, di cogliere un momento, fermare un attimo di esistenza, accende l’arte di El Greco. E un altro soffio, potentissimo, accende l’arte di El Greco.
La luce, vera protagonista del quadro. El Greco si concentra nella rappresentazione naturalistica di una fonte luminosa artificiale, come farà molto più tardi anche Caravaggio. Soffiando sul tizzone, il ragazzo ravviva la luce ed esalta ancor più il contrasto con lo sfondo totalmente in ombra. Anche questo gioco tra buio e bagliore sarà prezioso nella pittura di Caravaggio e dei suoi emuli, per tutto il Seicento. 
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