Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Cultura

Quando Cocteau disse a Picasso: “A Roma c’è il papa, ma a Napoli c’è Dio”

Ecco come Cocteau convinse Picasso a venire a Napoli

100 anni fa il viaggio di Picasso in Italia in compagnia di Jean Cocteau sullo sfondo della Grande Guerra. Le ritrosie del padre del cubismo a spostarsi da Roma a Napoli furono vinte da una lettera del grande artista francese.


Allo scoppio della Grande Guerra il padre del cubismo si trova a Parigi. Nella capitale francese ha incontrato Jean Cocteau, il quale nel 1916 gli chiede di collaborare alla realizzazione di sipari, scene e costumi per un balletto russo che avrebbe debuttato a Roma l’anno successivo. Nel febbraio del 1917 Picasso e Cocteau partirono per l’Italia, dove Picasso si imbatterà nelle tendenze futuriste dell’epoca, ma ebbe anche modo di ammirare la grande arte italiana del Rinascimento.

Quando arrivò a Napoli, Picasso conobbe da vicino la suggestiva iconografia “carnevalesca” legata alla maschera di Pulcinella che in seguito lo influenzerà nelle sue sperimentazioni cubiste e che sono al centro della mostra al Museo di Capodimonte di Napoli fino al 10 luglio. In questo contesto storico, si colloca “Parade”: la tela può essere considerata una sorta di luccicante sogno e rappresentazione di un mondo che, a causa della guerra in corso, sta irrimediabilmente cessando di esistere. Eppure, all’inizio, Picasso a Napoli non ci vuol venire: “A Roma sto bene, e poi c’è il papa” risponde al giovanissimo Jean Cocteau che lo invita a raggiungerlo nel capoluogo partenopeo. Come riuscirà a convincerlo?

“Picasso, una volta arrivato in Francia, non si è più mosso: ha fatto solo un viaggio in Italia, a Roma e Napoli, con il poeta francese Jean Cocteau per iniziare a lavorare sul sipario di Parade, il balletto ideato dallo stesso Cocteau su musiche di Satie che andò in scena a Parigi nel maggio dello stesso anno. Arrivano in Italia a febbraio 1917 e Picasso resta a Roma con Olga Kochlova, première dei Ballets Russes e sua prima moglie. Quando Cocteau arriva a Napoli, scrive a Picasso per invitarlo a raggiungerlo, ma il pittore risponde: ‘Sto bene a Roma, e poi c’è il Papa’. Immediata la replica del poeta all’amico pittore: ‘Sì è vero, a Roma c’è il Papa, ma a Napoli c’è Dio’.”

(Il gustoso aneddoto è stato raccontato dal direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, alla presentazione delle iniziative per ricordare il viaggio di Picasso in Italia)