Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

Paul Gauguin, “Girasoli”, 1901. Olio su tela. Ermitage, Sanpietroburgo.

Paul Gauguin, “Girasoli”, 1901. Olio su tela, (72×91 cm.) Ermitage, Sanpietroburgo.

In una lettera dell’ottobre 1898 Gauguin chiese a Daniel de Monfreid di mandargli alcuni semi da fiore e bulbi: dalie, nasturzi e girasoli che potessero reggere il clima caldo. Aggiunse di adorare i fiori e di volere abbellire la sua piccola piantagione. Benché indirettamente, questa lettera indica che Girasoli non fu dipinto ad Atuona, come in genere si crede, ma a Tahiti, dato che, essendo partito per le Marchesi nell’agosto 1901, Gauguin arrivò ad Atuona solo in settembre e non poté avere il tempo di far crescere un giardino. Un’altra circostanza sostiene questa ipotesi: com’è noto questa dell’Ermitage è una delle quattro nature morte con girasoli dipinte dall’artista, e sia nella composizione che negli oggetti (la sedia e il vaso) è in più stretta relazione con Girasoli su una sedia, del 1901 (Zurigo, Fondazione Bührle). Già nel 1880 Gauguin aveva realizzato una composizione simile – fiori recisi su una seggiola – nella natura morta Per comporre un bouquet. Ciò che caratterizza il quadro dell’Ermitage è la sua atmosfera mistica, dovuta all’introduzione di un oggetto estraneo che ricorda forse il disco solare, forse un fiore prodigioso, al centro del quale brilla un occhio, ‘l’occhio che tutto vede’. L’idea di questo fiore simbolo deriva senza dubbio da Odilon Redon, artista al quale, Gauguin dedicò un capitolo di Avant et après. I girasoli, simbolo tradizionale del culto di un potere soprannaturale, circondano ‘l’occhio che tutto vede’. L’immagine può essere stata introdotta per creare una metafora: fiori-occhi umani. Tale elemento simbolico si trova anche in Girasoli con pere (1901, collezione privata, Losanna). Mentre nel quadro Natura morta con Speranza (1901, Cummnings, Chicago), i girasoli sono accostati a una riproduzione del quadro La Speranza di Puvis de Chavannes. Questo accostamento di elementi simbolici potrebbe esprimere l’aspirazione dell’artista-veggente verso un futuro migliore. La testa della fanciulla tahitiana sullo sfondo torna, in controparte, in un disegno a matita di ragazza seduta in una poltrona nel manoscritto di Lipsia di Avant et après. 

Paul Gauguin, Girasoli su una sedia, 1901 (Zurigo, Fondazione Bührle)

Paul Gauguin, Girasoli con pere (1901, collezione privata, Losanna)

 

Odilon Redon, “Potrebbe esserci stata una prima visione sperimentata nel fiore”, litografia, 1883, da Le origini. National Gallery of Art, Washington D.C.