Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Poesia

“La tua sedia resta vuota” ~ Poesia di Nazik al-Mala’ika

Photo Johan van der Keuken, Lucette, 1955

Photo Johan van der Keuken, Lucette, 1955

La tua sedia resta vuota
distratta la nostra adunanza inquieta
strepita e chiede d’un ospite che non giunse

Se tu fossi giunto […] ci saremmo ritrovati con gli altri
Girava la conversazione, si disperdevano gli amici
saresti stato come gli altri, nella sera
che passava avremmo incrociato i nostri sguardi perplessi?

Se tu giungessi un giorno – ma vorrei che non arrivassi –
il secco profumo del vuoto muterebbe nei miei ricordi
taglierebbe le ali della fantasia, desolati i miei canti
Tra le mani prenderei frammenti di speranza pura
Avrei compreso che t’amo come un sogno
Se tu arrivassi in carne e ossa
sognerei l’ospite impossibile che non giunse

Nazik al-Mala’ika

 

Uno dei temi di fondo della poesia d’amore di Nazik al-Mala’ika, poestessa irachena, è l’assenza dell’uomo desiderato, che può essere dovuta alla fine del rapporto, o alla lontananza fisica. Il fulcro è il vagheggiamento di un amore impossibile, che si realizza nella stessa mancanza della persona desiderata. Qui racconta di una serata tra amici in cui cerca di dissimulare l’ansia per l’assenza della persona amata. Nazik al-Mala’ika indugia nelle fantasticherie, immaginando come sarebbe stata la piacevole serata se l’amato fosse stato presente. La conclusione rivela un guizzo inaspettato, con il paradossale augurarsi che la persona attesa non arrivi mai, per non restare ferita dalla realtà: l’esistenza umana è sofferenza e delusione, quindi è meglio affidarsi ai sogni che scontrarsi con la realtà.

Bibliografia: Mariangela Masullo, Fiore nero, Amore e morte nella poesia di Nazik al-Mala’ika

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