Donne piccole come stelle
c’è qualcuno le vuole belle
donna solo per qualche giorno
poi ti trattano come un porno.
Donne piccole e violentate
molte quelle delle borgate
ma quegli uomini sono duri
quelli godono come muli.
Donna come l’acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c’è chi invece la prende a botte.
Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà.
Donna fatti saltare addosso
in quella strada nessuno passa
donna fatti legare al palo
e le tue mani ti fanno male.
Donna che non sente dolore
quando il freddo gli arriva al cuore
quello ormai non ha più tempo
e se n’è andato soffiando il vento.
Donna come l’acqua di mare
chi si bagna vuole anche il sole
chi la vuole per una notte
c’è chi invece la prende a botte.
Donna come un mazzo di fiori
quando è sola ti fanno fuori
donna cosa succederà
quando a casa non tornerà
(Testo e musica di Enzo Gragnaniello)
“Donna” è un brano scritto da Enzo Gragnaniello per Mia Martini e pubblicato nel 1989 nell’album “Martini Mia”. Questo album, che comprende anche “Almeno tu nell’universo”, arriva dopo diversi anni di inattività della cantante calabrese e proprio per tale motivo, Mimì, declinò inizialmente la proposta di Gragnaniello in merito ad una collaborazione in qualità di autore. Quando, però, la Martini ascoltò le prime note di “Donna” ne rimase affascinata ed è chiaro che questo brano fu un’ulteriore spinta verso il ritorno sul palco. Il testo di Gragnaniello, infatti, non lascia indifferenti bensì da grande autore quale è, il cantautore napoletano riesce, da osservatore esterno, a raffigurare la visione femminile in determinati rapporti con un certo tipo di uomini: rapporti fatti di umiliazioni, soprusi o privi di alcuna forma di rispetto verso la donna. Da uomo, Gragnaniello osserva, quindi, l’irriguardosa superficialità con la quale alcuni uomini si avvicinano alla donna vedendola spesso come solo strumento sessuale ed ignorando la dignità ed i sentimenti delle stesse. Una visione affascinante quanto schietta di una determinata realtà che continua a mietere vittime ogni giorno creando gravi disordini nell’animo e nella psiche delle donne che sfortunatamente incappano in questo tipo di situazioni. Gragnaniello, per l’esecuzione di questa canzone, non poteva fare scelta migliore che affidarla alla voce raffinata e penetrante di Mia Martini che la rende un capolavoro assoluto. Il brano viene presentato al Festivalbar del 1989 dove, Mimì, ricevette il Disco d’oro per le 100 mila copie vendute dall’album. Vista la rilevanza del brano, Mimì, lo reinterpreta anche in duetto con Gragnaniello regalando una perla assoluta alla storia della musica italiana. Proprio questa versione, infatti, è quella più diffusa ed apprezzata vista l’unione di due grandi artisti che viaggiano sulla stessa onda emotiva ed interpretativa. Negli anni successivi la collaborazione tra i due continuerà anche in altre occasioni come nella magnifica “Cu’mme” che vede anche l’eccellente partecipazione di Roberto Murolo.