Si tratta di Erik Satie (1866 – 1925), precursore del minimalismo e iniziatore di quella che viene chiamata musica d’ambiente poiché l’atmosfera da essa creata viene considerata quasi più importante della musica stessa.
Il genere è nuovo e avrà poi fortuna nel corso del Novecento: famosissime a questo proposito le sue “Gymnopedies” e le “Gnossiennes” inserite anche nella colonna sonora in alcuni recenti film.
Il pezzo che ho scelto è la “Gnossienne n.1 in fa minore” prima di una serie di sette composizioni per piano solo. Resta un po’ un mistero l’origine di questo titolo coniato dallo stesso Satie, forse con riferimento al termine greco gnosi.
La sua struttura è semplice, ma il tono minore, le frequenti ripetizioni del tema e alcune affascinanti dissonanze possono lasciare una percezione di smarrimento e di indefinita malinconia.