Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

“Donne in giardino” ~ Claude Monet

Donne in giardino (Femmes au jardin), olio su tela, 255×205 cm., è un dipinto del pittore francese Claude Monet, realizzato nel 1867 e conservato al Musée d’Orsay di Parigi.

Claude Monet, Donne in giardino, 1866 ca. Musée d’Orsay

Il dipinto è stato eseguito direttamente all’aperto a Ville d’Avray e terminato a Honfleur. Il procedimento adottato da Monet per l’esecuzione ha reso celebre il quadro in cui sperimenta una tecnica di pittura en plein air assolutamente nuova all’interno del panorama artistico contemporaneo. Quando si appresta ad iniziare l’opera, per la quale posa come unica modella Camille, l’artista, per poter dipingere una tela di tali dimensioni direttamente all’aperto, pensa di scavare una fossa dove affondare la tela. Il pittore Alexandre-Louis Dubourg riporta la vicenda in una lettera a Boudin: « Monet è ancora qui [a Honfleur] e lavora ancora a un enorme quadro […] alto circa tre metri. Le figure sono appena più piccole del naturale, e alcune donne, in abiti estivi, raccolgono fiori in giardino. È un dipinto che ha iniziato direttamente all’aria aperta ».

Dettaglio

La tela viene rifiutata dalla giuria del Salon, sconcertati dall’apparente spregiudicatezza delle pennellate: «Troppi giovani sono intenzionati a proseguire in questa riprovevole direzione. È ormai giunto il tempo di difendere e salvaguardare l’arte!» tuonò uno di loro, e la delusione suscita in Monet un grande sconforto. Solo Émile Zola, giornalista che prendeva le difese dell’Impressionismo, sembrò apprezzare le Donne in giardino, e ne fornì persino una suggestiva descrizione: «Il sole cadeva dritto sulle gonne di un candore splendente; l’ombra sbiadita di un albero delineava sui viali, sugli abiti resi brillanti dalla luce solare, un grande velo grigio. Nulla di più strano come effetto. Bisogna amare in modo smisurato il proprio tempo per osare così tanto, abiti che l’ombra ed il sole dividono in due». Bazille l’acquista per 2500 franchi, anche per venire in aiuto all’amico colpito da  difficoltà economiche. Tornata più tardi in possesso di Monet, viene acquistata nel 1921 dal governo francese per la cifra di 200.000 franchi. Il dipinto è oggi considerato uno dei più importati del Museo d’Orsay.