Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Arte

Claude Monet – Impression, soleil levant

«Il paesaggio non è altro che un’impressione, ed istantanea, e per questo ci si diede quell’etichetta a causa mia. Avevo mandato una mia cosa fatta a Le Havre, dalla mia finestra, col sole in mezzo alla nebbia e qualche albero di nave che si innalzava sullo sfondo… Mi avevano chiesto un titolo per il catalogo e non poteva certo essere preso per una veduta di Le Havre, quindi ho detto: ‘Metta Impressione’»
(Claude Monet)

Il dipinto Impression, soleil levant realizzato nel 1872 a Le Havre, diviene celebre perché esposto alla prima mostra degli impressionisti, allestita nel 1874 nello studio del fotografo Nadar. La sua fama è dovuta a una nota recensione del critico Leroy che utilizzo il titolo dell’opera per coniare l’appellativo “impressionisti”  che serviva a definire il gruppo di pittori che quell’anno esponevano tele dipinte, secondo il giudizio di Leroy, in maniera approssimativa. Monet, infatti, realizza il suo dipinto non tenendo affatto conto dei criteri convenzionali con i quali si era soliti concepire una veduta di quel tipo. Egli immerge tutto il quadro in una foschia azzurra in cui appena si percepiscono le forme delle imbarcazioni sul fondo. Con straordinaria potenza innovativa, il pittore invita a guardare la natura attraverso le emozioni suscitate dalle armonie dei colori, disattendendo consapevolmente le regole tradizionali di “fabbricazione” delle superfici dipinte.
Non sorprende troppo, dunque, l’ottuso giudizio di Leroy, una proposta così “nuova” come quella suggerita da Monet rispetto al processo della visione, ebbe certamente bisogno di un periodo di assimilazione per sedimentarsi e per poter venire universalmente accettata. L’opera, consesrvata nel Musée Marmottan Monet, è oggi uno dei maggiori vanti e attrazioni della collezione parigina. Durante la guerra fu temporaneamente custodito nel castello di Chambord nel 1940 sotto il nome di Coucher de soleil [Calar del sole]. Nei cataloghi del museo, invece, l’opera iniziò ad esser referenziata come Impression, soleil levant [Impressione, levar del sole] solo a partire dal 1965. Nel 1985, poi, il quadro fu rubato assieme ad altri quattro Monet e due Renoir al Marmottan, per essere ritrovato nel 1990 a Porto Vecchio, presso un malvivente corso che stava negoziando la sua vendita con un cliente giapponese, Shinichi Fujikuma, in relazione con la Yakuza.