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Arte

Silvestro Lega – Un dopo pranzo, 1868

Silvestro Lega. Un dopo pranzo. 1868 Olio su tela.75x93,5cm. Milano, Pinacoteca di Brera

Allievo prima di Bezzuoli all’Accademia di Belle Arti fiorentina pi, sempre a Firenze, di Mussini, Silvestro Lega compie il proprio apprendistato nel senso della pittura romantica di storia. Repubblicano, nel 1848 combatte a Curtatone e Montanara come volontario; quindi dà inizio a una seria di composizioni aventi per tema i bersaglieri: la guerra per l’indipendenza italiana è per lui guerra di popolo. Frequentatore di Caffè Michelangelo, evolve gradualmente verso la pittura di macchia. Datano agli anni Sessanta molte tra le composizioni più celebri di Lega, caratterizzate da temi intimi e di ricercate armonie di colori: la predilezione per contorni morbidi e colori chiari riflette la formazione purista. A partire dagli anni Ottanta esegue paesaggi della campagna livornese, dove trascorre lunghi periodi, e ritratti di contadine: diviene maggiore l’importanza riconosciuta al colore.

Silvestro Lega. Un dopo pranzo. 1868 Olio su tela.75x93,5cm. Milano, Pinacoteca di Brera

Silvestro Lega. Un dopo pranzo. 1868 Olio su tela.75×93,5cm. Milano, Pinacoteca di Brera



 

Un dopo pranzo (o Il pergolato) è un dipinto di Silvestro Lega eseguito nel 1868 circa e che ora si trova a Milano alla Pinacoteca di Brera: lungo 94 cm ed è alto 74 cm, è stato realizzato con la tecnica dell’olio su tela.

Silvestro Lega raffigura una semplice scena domestica: quattro figure femminili siedono sotto un pergolato, mentre una cameriera porta una caffettiera su un vassoio. La bambina in fondo alla scena, appoggiata alla madre, ha le braccia aperte e le mani levate come se stesse recitando una poesia alla signora vestita di nero che l’ascolta con attenzione.

Il dipinto ha per tema una pausa, un momento quieto e familiare colto all’interno di una comunità femminile: un rito minore, potremmo dire, considerando come per Lega si tratti quasi di rivelare, ora per ora, la religiosità naturale che pervade l’esistenza in condizioni di semplicità. Eseguito con apparente scioltezza in corrispondenza delle parti di vegetazione e di paesaggio, Un dopo pranzo è sottilmente allegorico: se le tre figure centrali, la fanciulla, la giovane donna, la signora con il ventaglio, rimandano alle età della vita, la signora stessa, che si volge verso la domestica, sembra invitare a una riflessione insieme religiosa e sociale

Fonte: l’Arte italiana