Senz’ali, senz’aereo, volare indubbiamente:
ormai i passi passarono senza rimedio,
non elevarono i piedi del viandante.
Occorre volare a ogni istante come
le aquile, le mosche e i giorni,
occorre vincere gli occhi di Saturno
e stabilire lì nuove campane.
Ormai non bastan più scarpe né strade,
ormai non serve la terra agli erranti,
ormai attraversaron la notte le radici,
e tu apparisti in altra stella
determinatamente transitoria,
trasformata alla fine in un papavero.
Pablo Neruda, da Cien sonetos de amor (1960), sonetto n. XCVII.