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Cultura

Lutto nel mondo della cultura: è morta la celebre antropologa Amalia Signorelli

Lutto nel mondo della cultura: è morta la celebre antropologa Amalia Signorelli

Si è spenta a Roma all’età di 83 anni

Amalia Signorelli, antropologa

L’antropologa Amalia Signorelli, allieva di Ernesto de Martino, studiosa delle migrazioni e dei processi sociali e culturali del Meridione d’Italia, è morta oggi a Roma all’età di 83 anni. I funerali si terranno sabato al Tempio Egizio del Cimitero del Verano. E’ stata professore ordinario di antropologia culturale nelle università di Urbino, Napoli e Roma e Visiting Professor nella École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e nel Dipartamento di Antropologia della Università di Città del Messico.

Nei suoi libri, saggi e articoli Signorelli si è occupata dei processi di modernizzazione e del cambiamento culturale nell’Italia meridionale, di migrazioni, di clientelismo, della condizione femminile, delle trasformazioni e le culture urbane. Negli ultimi quattro anni si era fatta conoscere al grande pubblico come opinionista nei programmi televisivi “Ballarò”, “Dimartedì”, “Fuori onda”, “Otto e mezzo” e “Servizio pubblico”. A partire dal 2014 scriveva su “Il Fatto Quotidiano”.

Amalia Signorelli pubblicò nel 1977 “Scelte senza potere. Il rientro degli emigrati nelle zone dell’esodo” (Officina Edizioni). Ha poi continuato a occuparsi di migrazioni anche come consulente della Cee e dell’Ilo. Il suo saggio “Movimenti di popolazioni e trasformazioni culturali” costituisce uno dei capitoli della “Storia dell’Italia repubblicana” pubblicata da Einaudi (Torino, 1995).

Signorelli ha dedicato studi e ricerche ai processi di modernizzazione dell’Italia meridionale (“Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un’area interna del Mezzogiorno”, Liguori Editore 1983; “Il pragmatismo delle donne”, Marsilio 1993). Nel 1996 ha pubblicato “Antropologia urbana” (Guerini e Associati), tradotto anche in spagnolo.

Con la casa editrice Sellerio ha pubblicato “Migrazioni e incontri etnografici” (2006) e curato con Adelina Miranda il volume Pensare e ripensare le migrazioni (2011). Il suo ultimo libro è “Ernesto De Martino: teoria antropologica e metodologia della ricerca” (L’Asino d’oro, 2015).

Nata a Roma nel 1934, Amalia Signorelli si è laureata nel 1957 discutendo una tesi diretta da Ernesto de Martino, conosciuto durante l’anno accademico 1954-1955 mentre teneva un corso di etnologia nella Facoltà di Lettere dell’Università di Roma. Ha quindi lavorato a programmi di ricerca sotto la direzione di De Martino, Tullio Seppilli e Angela Zucconi.

Fonte: www.huffingtonpost.it