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Arte

Dante Gabriel Rossetti e i Preraffaelliti: studenti ribelli, amanti della Bellezza

DANTE GABRIEL ROSSETTI E I PRERAFFAELLITI: STUDENTI RIBELLI, AMANTI DELLA BELLEZZA
di Eleonora Modaffari

Londra, 1848. La città è grigia, satura dei vapori industriali e della frustrazione di intellettuali, poeti
e artisti. L’arte è diventata puro accademismo, i pittori affermati fanno riferimento a Sir Joshua
Reynolds limitandosi a ripercorrere le strade dei grandi Maestri del passato, senza favorire slanci
artistici o innovazioni. Una grande contraddizione in una società che, dal punto di vista scientifico,
favorisce la ricerca, l’avanzamento tecnologico e la coraggiosa sperimentazione. In questo clima
culturale cupo e limitante, un gruppo di studenti poco più che ventenni della Royal Academy of Arts
decide di riunirsi e di dare vita ad uno dei movimenti artistici più apprezzati nel corso dei secoli: la
Pre-Raphaelite Brotherhood, la Fratellanza Preraffaellita.
Facendo riferimento allo stile pittorico medievale italiano (letteralmente prima di Raffaello),
questi studenti predicarono un ritorno ad una rappresentazione della natura reale, non idealizzata,
riscoprendo un Medioevo cortese e cavalleresco che unificasse i loro ideali: bellezza, natura,
realismo. Più che lo stile pittorico, i Preraffaelliti desideravano recuperare quella simbologia quasi
esoterica tipica dell͛arte medievale, riconoscendole la capacità di esprimere quel dissidio interiore
tipico dell͛artista ottocentesco, pienamente inserito nel contesto decadentista europeo. Questo
iniziale nucleo di artisti era formato da William Holman Hunt, John Everett Millais, Thomas Woolner
e Dante Gabriel Rossetti, formalmente riconosciuto come fondatore del movimento. Dante Gabriel Rossetti, nato nel 1828 a Londra, era figlio di un immigrato italiano (scampato alle ripercussioni dei moti insurrezionali napoletani del 1820) e di una dama inglese. Stimolato dalle sue origini e dagli insegnamenti del padre, studiò durante la giovinezza le grandi opere letterarie del passato, appassionandosi soprattutto a Shakespeare e Dante. Un’infanzia passata all’insegna della
scrittura e dello studio che lo porta a comporre la sua prima opera a soli sei anni, per poi evolversi
nell͛adolescenza in una passione pittorica fuori dal comune. Di mente attiva e brillante, appena
entrato alla Royal Academy si rende conto di quanto l͛ambiente sia soffocante per la sua libertà
artistica. Agli studenti non era infatti permesso di scegliere temi o stile, le loro opere dovevano
essere magistralmente perfette, senza tener conto di quanto questi dettami scarnificassero l’arte
fino a renderla vuota. Diede vita alla Fratellanza Preraffaellita nel 1848 raccogliendo un discreto
numero di artisti affascinati dalla sua personalità e dalle sue idee, nello stesso anno lasciò la Royal
Academy.
L’entusiasmo senza freni e la giovanile esuberanza li portarono ad eseguire, nei primissimi anni di
attività, un numero spropositato di opere. La tecnica era ancora da perfezionare, ma si notavano già
i riferimenti letterari e l’uso provocatorio del colore che li contraddistinsero anche nella fase più
matura.

Dante Gabriel Rossetti – Paolo e Francesca da Rimini, 1867.
National Gallery of Victoria

Una delle prime opere preraffaellite di Rossetti fu Paolo e Francesca da Rimini, 1867, dove i due amanti sono sorpresi nel bacio che porterà alla loro morte. Francesca da Polenta e Paolo Malatesta erano due giovani nobili italiani, in vita erano diventati cognati dopo che Francesca ebbe sposato il fratello di Paolo, Gianciotto Malatesta. I due giovani, perdutamente innamorati, cedettero alla passione che li univa durante la lettura di un libro che narrava l’amore tra Lancillotto e Ginevra. Vennero sorpresi da Gianciotto che, preso dall’ira, li uccise entrambi. Rossetti fece riferimento all’episodio dantesco, inserendo in due versioni precedenti del 55 e del 62 anche Dante e Virgilio che osservano i due sventurati sospinti dal vento infernale. Viene rappresentato l’atto nella sua pura tenerezza senza cercare di idealizzarla: i giovani sono sorpresi loro stessi dal bacio, come mostra il libro lasciato distrattamente aperto in grembo. Si stringono entrambe le mani con slancio, inseriti in una cornice luminosa da dove si affaccia un rigoglioso panorama italiano, ripreso anche dalle rose che fioriscono intorno al loro amore. I colori sono brillanti, pieni, coerenti con l’episodio narrato.

Dante Gabriel Rossetti , “Lady Lilith”. Delaware Art Museum

Nel corso degli anni, Rossetti ampliò i suoi orizzonti culturali facendo riferimento anche alla mitologia antica, sviluppando una forte tendenza al simbolismo, soprattutto floreale. Opera emblematica è Lady Lilith, 1872. Rossetti riprende questa volta la mitologia giudaica, secondo la quale Lilith sarebbe stata la prima moglie di Adamo, ritenuta crudele e sensuale. Secondo il mito, Dio avrebbe inizialmente creato insieme uomo e donna da un’unica forma di argilla, per poi dividerli e inserirli nell’Eden. Appena divisi ebbero subito la smania di riunirsi: Adamo cercò di farla coricare, ma Lilith era sua pari e non voleva saperne di essere sottomessa. Sfidò quindi la volontà di Dio, che a sua volta cercò di
costringerla al volere di Adamo, e si rifugiò tra i demoni. Rossetti la rappresenta seduta,
vestita di un abito leggerissimo che lascia scoperte le spalle, intenta a pettinare i lunghi capelli rossi
e ad ammirare la sua immagine riflessa in uno specchio che tiene saldamente in mano. Per l’interpretazione del contesto in cui è inserita bisogna necessariamente fare riferimento alla
simbologia: le rose bianche indicano un amore freddo e sensuale che, insieme al papavero
nell͛angolo destro, riportano ad una dimensione amorosa annebbiante, pienamente fisica. Rossetti
incide infatti un sonetto (tratto dal Faust di Goethe) sul telaio dell’opera, dove indica Lilith come la
rappresentazione della bellezza tentatrice del corpo:

Sta in guardia dai suoi bei capelli,
Da quello splendore che solo la veste.
Fai che abbia avvinto un giovane con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci.

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