Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere (Bertolt Brecht)

Poesia

“Ballata delle donne”: poesia di Edoardo Sanguineti

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.

Edoardo Sanguineti

 

note:

Figlia, madre, nuora, sorella, amica, la donna è costantemente impegnata in una lotta. Eppure la sua battaglia è silenziosa, non impugna le armi, perché “femmina penso, se penso la pace”.

Il sudore di donna è acqua e concime per la terra sterile.

Sanguineti qui riesce in maniera singolare a costruire un discorso alla fine del quale ci convince che il motore del mondo indossa la gonna.

L’altro protagonista di questa poesia è il tempo: tempo che fu, tempo che è, tempo che sarà. E per ogni stadio del tempo un’immagine di donna. Nel tempo passato la femmina è la vecchia madre che ci ha portato e che è stata ragazza che ha amato, dunque la femmina è gioia. Nel presente la donna agisce e combatte, ma da partigiana, pertanto la femmina è pace. Nel tempo che verrà la donna è seme che dà alla terra frutto nuovo e buono. Per questo la femmina è pancia, culla, cassa.

Accantonata la secolare raffigurazione astratta e superiore che vuole il gentil sesso legato al cielo, qui invece la donna ha i suoi piedi ben piantati a terra, e ciò che viene valorizzato è un corpo di carne.

Nel finale il riassunto di tutto. La donna è il rifugio sicuro e il porto da cui ripartire. Ella è semplicemente, ma non banalmente, l’umano.